giovedì 26 aprile 2012

Delirio (solo per addetti ai lavori xD)

- Mi spieghi come l'embolia gassosa venosa può essere causata da "pratiche sessuali orogenitali specie nella gravida"? O.o Perchè mi sfugge l'eziopatogenesi...
- Oddio sfugge anche a me e credo di non voler approfondire!
- Eh io sono intrigata mio malgrado... :-(
- Quando ci vediamo questa me la spieghi! :-)
- Ca**o è sul Balzanelli! pag. 793... è anche in grassetto!!! solo che non dice l'eziopatogenesi...lancia il sasso e nasconde la mano! :-/
- Ahahahahahahahahahahahahahahahah che perla! Skype certo che solo tu potevi trovarla! xD

Brevi scambi di sms alle 23:00. Sì sto ancora studiando. E no, non sono morta ma stavolta mi sono impegnata molto...ma questa è un'altra storia! La racconto appena ho un po' più di tempo (cioè più o meno nell'anno del mai! Comunque sono finita in ps in insufficienza respiratoria. Per gradire. E qui di solito si gradisce!)

martedì 17 aprile 2012

Disagio

"Susi!!! dopo tutte queste cose felici facciamo qualcosa che sanguini davvero! in cui la gente muoia e stia male! ti prego  ti prego   ti prego   ti prego   ti prego   ti prego   ti prego   ti prego   ti prego   ti prego   ti prego!!!!!!

Sì pediatria mi sta uccidendo! Ecco cosa succede a studiare storie felici di nani e di supernani... ho voglia di sangue e atrocità!!! (no non sono psicopatica sono stanca raffreddata ipossica e con febbre e un esame...che disagio)

però oggi è stato bello *_* e sì eravamo in tanti e ci siamo mossi tutti insieme...e no non mi si vede: facevo la foto! 


venerdì 13 aprile 2012

Riflessioni


In occasione delle notizie degli ultimi giorni, che ci vedono tristemente protagonisti insieme ad altri ragazzi e ragazze che come noi futuri medici e specializzandi si impegnano per studiare e migliorare il futuro di tutti, ci sentiamo particolarmente presi in causa. 
Parlando tra di noi ci siamo trovati tutti d'accordo nell'essere preoccupati e rammaricati di quella che si sta prospettando la nostra futura situazione, la nostra e quella di tanti altri ragazzi ritenuti "fortunati", "bamboccioni", "privilegiati" e quant'altro. Abbiamo ascoltato un po' infastiditi e spesso compatendo un po' questa generalizzazione di un'intera generazione, come se una generazione non fosse composta da migliaia di persone diverse con un percorso proprio (e - diciamolo - anche evitando di urlare ad alta voce come questa che sfotte sia la generazione del '68 e delle lauree del 18 politico), perchè ritenevamo a ragione che fare di tutta l'erba un fascio sia stupido e semplicistico in una società così sfaccettata come quella italiana, dove, caso unico al mondo, ogni città ha la sua cultura e la sua tradizione. E ogni individuo è sempre stato visto come un unicum che aggiungeva valore alla comunità culturale.
Penso che nessuno di noi abbia mai voluto togliere niente ai nostri nonni e ai nostri genitori. Penso e credo che tutti noi riconosciamo di essere sicuramente partiti da una situazione di generale benessere economico, in cui si guardava al futuro come ad un miglioramento esponenziale tendente all'infinito. 
Bene, ci siamo scontrati con la realtà di una crisi economica, ma anche sociale, globale e senza eguali. L'abbiamo tutti presa sui denti.
Non vogliamo però contribuire a questa svalutazione del nostro potenziale e della nostra professionalità. Molti di noi non si sono rifugiati in questo benessere sociale, ma lo ha anzi sfruttato per aggiungere valore alle proprie esperienze scolastiche e universitarie. E' vero che abbiamo avuto molte più possibilità dei nostri genitori (che a loro volta ne avevano avute più dei loro), ma non per questo siamo per forza ingrati.
Non vedo un'utilità in questa guerra generazionale che porta comunque alla stessa preoccupazione. Il futuro. Il futuro che appare lontano e irraggiungibile, i nostri titoli di studio svalutati fino ad essere inservibili in alcuni casi o portarci allo stremo in altri. Non penso e non voglio assistere alla distruzione di un sistema sanitario nazionale perchè molti di noi stanchi e devastati decideranno di rivolgersi al privato. Non solo per i migliori guadagni, ma anche per l'impossibilità di avere un luogo di lavoro con ritmi umani e la tranquillità di fare al meglio quello per cui ci siamo e ci stiamo tutt'ora preparando a fare.
Non voglio costringere me stessa e chi mi lavorerà attorno a scegliere tra i pazienti perchè saranno troppi. Non voglio assistere alla distruzione delle persone da parte della stampa perchè è più facile urlare alla malasanità che cercare di fare qualcosa.
Ma soprattutto sono stanca di sentirmi dire "vai a raccogliere pomodori". Perchè non è quello per cui ho studiato e mi sono preparata. Perchè non è quello per cui i miei genitori hanno pagato. Perchè ho un debito con loro che a queste condizioni non riuscirò mai a ripagare, perchè se queste sono le condizioni loro pagheranno per aiutarmi fino alla pensione, che arriverà tardi e in questo modo per aiutare la mia generazione la penalizzeranno al tempo stesso in un circolo vizioso senza uscita e senza precedenti.
Per questo penso dovremmo farci sentire, e personalmente appoggio la protesta dei giovani specializzandi e spero che per una volta tutti insieme sia possibile farsi sentire. Spero che nel nostro piccolo, ignorati da tutti, sia possibile arrivare ad inseguire i nostri sogni.

"La Confederazione Nazionale dei Medici Specializzandi (FederSpecializzandi) e il Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM), al fine di esprimere la più totale disapprovazione nei confronti dell'emendamento che, nell'ambito del disegno di legge “semplificazioni tributarie” attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, introdurrebbe la tassazione IRPEF sulle borse di studio percepite dai medici in formazione specialistica, i dottorandi, e i corsisti in medicina generale, invitano pubblicamente i colleghi appartenenti alla suddette categorie all'astensione dalle quotidiane attività assistenziali e di ricerca nelle giornate del 16 e 17 Aprile 2012 ed alla partecipazione alle assemblee pubbliche che verranno indette autonomamente dai
comitati locali di ciascun Ateneo nelle medesime giornate.
Inoltre, per amplificare la voce unita dei giovani medici italiani stata indetta per martedi 17 Aprile 2012 una manifestazione nazionale che si terrà nella Piazza del Parlamento di Roma dalle ore 11.00 alle ore 13.00.

Alla luce delle ultime decisioni prese, lunedì 16 h 10 ritrovo presso la aule nuove con gli specializzandi per sit in di protesta.so che siamo solo studenti ma presto o tardi diventeremo anche noi specializzandi quindi...diamoci da fare!!! 
Non è un obbligo, ma solo un invito spontaneo che arriva anche dai nostri colleghi già medici che ci chiedono collaborazione.
Fate girare la voce!"



Buona notte a tutti

ps. chi non fosse del ramo guardi qui e un po' in giro 

giovedì 9 febbraio 2012

ci sono e non ci sono...

ci sono e non ci sono...diciamo che più che altro non ci sono! Scusate tutti ma sono piena di esami e cose varie...nel frattempo vi lascio una riflessione che ho prodotto in questi giorni su una questione che è scoppiata tra gli studenti di medicina della nostra facoltà. E' prolissa e etica e pure un po' morale... ma sono fatta un po' così! Baci a tutti!


Cari colleghi, (perché questo siamo e saremo vero? Qualcuno ha dubbi da sollevare?) avevo sinceramente deciso di non commentare, perché diciamocelo, i social network si prestano a spiacevoli misunderstanding, ma come dice Laura qualche post sopra rabbrividisco a leggere alcuni commenti.

Ebbene sì direi che rabbrividire è il termine esatto, perché qui – e perdonatemi  se la butto un po’ sull’etica e sulla morale – stiamo parlando di un gruppo di studenti, è vero, ma a mio parere stiamo parlando soprattutto di futuri medici. E ora vi spiego perché faccio questa distinzione.

A mio parere si è perso di vista il punto focale: noi non siamo solo chiamati ad essere “studenti meritevoli”, ma al contrario di altre categorie siamo chiamati a “studiare per essere buoni medici”. Non penso di essere tra gli studenti meritevoli, ma penso sicuramente di essere tra quelli fortunati. Quelli che hanno avuto la fortuna di avere genitori in grado di pagare l’intero corso di studi senza essere costretti a lavorare, quelli che non si sono scontrati con forza con la vita e le sue sfighe, ma anche con la vita in generale.
Non mi sento assolutamente di giudicare come più meritevole nessuno di noi. Penso che chiunque si sia fatto il culo e abbia fatto le proprie scelte, in scienza e coscienza.

Trovo assurdo e preoccupante che si parli di studenti meritevoli e credibili, perdendo totalmente di vista quella che è la cosa più importante del nostro lavoro, e cioè che siamo “persone” che avranno a che fare con altre “persone”, sia che siano colleghi sia che siano malati.

Quello che sta sfuggendo a tutto questo discorso è un concetto di rispetto reciproco, tra pari (quali noi siamo) e tra categorie. Io so che a salvarmi il culo sarà l’infermiere di turno il mio primo anno di specializzazione, che probabilmente ha studiato meno della metà di tutta la teoria che ho incamerato in sei anni, ma che tratta con i pazienti da almeno venti. Lui sa che faccia ha uno con un infarto, mentre io sarò ancora tutta presa a cercare un sottoslivellamento st che magari neanche c’è. So anche che cercherò quanto più spesso l’opinione di altri, che magari hanno studiato con me, o che magari hanno più esperienza anche se si sono laureati dopo, ma che hanno più sangue freddo, più manualità, più faccia tosta, più esperienza tecnica, perché ci stanno insegnando a conoscere tutto, in modo che assomiglia spaventosamente ad una pretesa di onniscienza che sappiamo non essere reale.

So che per il vecchietto che mi sorride ogni giorno in reparto è più importante che io sia gentile e mi fermi a chiedergli dei suoi nipoti, che non quale sia il mio voto in clinica medica, mentre per il figlio, spaventato dalla mia giovane età e dalla mia faccia pulita, che sia veramente a conoscenza del mio lavoro e sia aggiornata il più possibile.

Tutta questa guerra tra poveri (cit.) mi spaventa.  Perché penso sia proprio accusandoci tra noi e non essendo uniti nel nostro piccolo che perdiamo di merito e credibilità. Anche come futuri professionisti. E perché voglio fidarmi di voi, miei futuri colleghi, se avessi bisogno di qualcosa, se le mie conoscenze non arrivassero dove devono, come probabilmente succederà. E non voglio che, come spesso succede ancora tra i nostri stessi professori che si odiano tutt’ora per cose successe ai tempi dell’università, per ripicca o per dispetto a soffrirne siano i miei, i vostri!, pazienti.

Abbiamo un rappresentante che ci supporta (e sopporta) e non si fa i cazzi suoi (perché diciamocelo, abbiamo avuto anche questi), ma invece di sfruttare la cosa ho sentito accuse pesanti e frasi poco adeguate sul suo conto, solo perché di fatto è intervenuta in una faccenda che molti di noi consideravano quantomeno spinosa (se non vergognosa).
Abbiamo la forza della collettività, ma la perdiamo facendo campanilismo sterile e perseguendo i nostri obiettivi fregandocene degli altri.
So che tutto questo puzza di retorica. Ma spero che in un qualche modo riesca ad illuminarvi sulle mie paure. La paura di creare una nuova classe medica esattamente identica a quella dei fantomatici baroni di ogni giorno, che non solo accettano ma anzi facilitano queste piccole guerre, creando tanti piccoli cloni dimentichi dell’umanità e dell’importanza del gioco di squadra nella nostra professione.

Sono romantica. E credo ancora che salveremo il mondo. Che uno di noi riceverà un Nobel per aver curato un qualche male incurabile e tutti assieme miglioreremo questo clima di merda che si sta instaurando nel nostro paese. Perdonatemi, ma credo che il crederci (assonanza poetica!) mi porti ad essere una persona migliore nel mio piccolo. Non migliore di qualcun altro, ma migliore di quanto non sarei se non ci credessi.

Dreaming yours,
SkyWalker

giovedì 5 gennaio 2012

...


Non sono scomparsa. E' solo che le vacanze sono state brevi, molto brevi. E ho già cominciato un altro esame...tanto per cambiare e tenersi in esercizio!
Ci risentiamo quando mi sono tolta anche questo. O almeno spero!