lunedì 28 marzo 2011

Rimbalzare

E' tutto il giorno che rimbalzo da una parte all'altra di due province. Sono stanca ho il culo quadrato e non ne posso più di macchina, brutto tempo, pioggerella, nebbia (sì lo so che la geografia è contro di me. ma vaffanculo primavera!), autisti imbranati e impediti, traffico e kilometri e kilometri macinati per nulla.
In più sono apatica su cose per cui non dovrei esserlo. Temo sempre quando non ho la forza di provare nulla. Sono solo stanca e dormirei per giorni e giorni. Dormire e basta.
Oggi mi sono data alla pseudo arte quindi la chiudo qui anche perchè mi sembra di lamentarmi e basta. Non sono produttiva. Dovrei risolvere duecento cose. Vorrei risolvere duecento cose. Ma non ne ho la forza. Ho paura. Ho paura di non riuscire.
Scriverò qualcosa di meglio domani spero. Buona notte a tutti cerco di recuperare un po' di sonno perso (almeno quello).

Iconografia

Allego iconografia del post precedente.




magari domani la scannerizzo anzichè fare una foto con la webcam -.-' perdonatemi ma non c'è muscolo che non mi dolga e cortisolo che non sia in circolo...

Particolari

E' che a volte ti concentri su qualche piccolo particolare. E la vita ti travolge.

domenica 27 marzo 2011

è domenica

Non pensavo fosse possibile soffrire di claustrofobia del mondo, invece in questi giorni mi sento proprio così non sopporto nessuno, tentazioni di strage, scorbutica e intollerante. Come al solito troppe cose da fare nell'immediato e troppe che non verranno fatte causa mancanza di tempo. Sono un po'  disincantata.





E comunque vorrei solo che la maggior parte della gente annuisse e mi ascoltasse. Almeno fino al momento  in cui io ordino di smettere ^_^ o di continuare all'infinito! Penso che sarebbe bello essere allegramente massaggiati alle terme con un drink a noce di cocco in mano (sì lo so che il coktail a noce di cocco non è serio ma ammettiamo per un attimo che è una figata coreografica!).




 Anche se poi ci sono momenti in cui le persone ti sorprendono e dicono o fanno proprio quello di cui tu avresti bisogno in quel momento. Senza aspettareche sia tu a chiederlo, senza metterti in difficoltà.
Semplicemente arrivano e si fanno sentire con un gesto o una frase che ti tirano fuori dal periodo di merda che è l'incasinatissima vita di tutti i giorni.


ps. perdonatemi ma essendo domenica mi sono appoggiata e fatta aiutare da una qualche vignetta =) torno a studiare che oggi ho fatto ben poco d'altro.




venerdì 25 marzo 2011

Oggi anzichè studiare ho trovato questo sito ^_^ e mi sono sentita molto partecipe! Ve lo segnalo
Supporto Buongiorno

Corriera

Allora già l'autobus è scomodo, ma la "corriera" dalle nostre parti è un vero e proprio torpedone.
Se l'autobus è sporco la corriera lo è cento volte tanto, se l'autobus è pieno negli orari di apertura e chiusura delle scuole la corriera lo è duecento volte tanto (con ovvi problemi di ordine puramentefisico e dinamico come per esempio ragazzini e non incastrati come tetris e anche peggio o autisti che facevano scendere l'intero carico di bestiamo perchè completamente bloccati a metà di un dosso - chi li ha inventati i dossi o era coglione o se la sta ridendo di gusto).
Fatto sta che con l'università sono riuscita a calare questi incontri con la fauna da corriera a soli due a settimana, con mio grande piacere. Uno è la domenica sera e la maggior parte delle volte sono sola ("non capisco come mai non prendi l'autobus al lunedì mattina alle 6.40!" "Perchè voglio bene all'umanità, mamma. Il lunedì mattina a quell'ora farei una strage.").
La fauna da corriera è unica nel suo genere, composta per la maggior parte da studenti (incredibilmente puzzolenti causa ormone nei primi anni e altrettanto rumorosi, incredibilmente fighetti e tutti presi dall'altro sesso negli ultimi), qualche straniero sperduto che ti chiede in lingue incomprensibili qual è la sua fermata (se magari mi sai dare anche un punto di riferimento mi sforzo volentieri di aiutarti), vecchiette schifate che vanno a fare le cure termali (schifate dalla fauna ovviamente, loro sono superiori), studenti universitari ormai rassegnati ad aver passato tutto il percorso ed essere ben oltre ad i limiti di sopportazione di ogni tipo.
Il venerdì e il sabato tornare a casa è il peggio del peggio. Già sono carica come un cammello appena uscito da un'oasi quando ancora il cammelliere non si è impietosito e l'ha pure fatto bere i suoi non so quanti litri di acqua), in più sono tutti in subbuglio ormonale per il week end. O partono danze scatenate sui piedi di poveri ignari (miei l'ultima volta - per l'esattezza - e la ragazzina - ina...oddio...- era 1.50 sia in altezza che in larghezza. Ora non dico di essere Claudia Shiffer, ma magari un po' di moto alla tua età farebbe anche bene, perchè avere il rischio cardiovascolare aumentato a 15 anni non è bello...ma perchè mi faccio poi sti problemi...caXXo la prossima volta che mi pesti la stessa falange ti uccido! Ed ero già lì pronta a progettare torture di ogni tipo - cosa che serve anche a far passare una buona metà del viaggio e distrae dagli odori) oppure partono baci che sinceramente non potevo immaginare che a. un essere umano potesse respirare così poco; b. un essere umano potesse produrre tanta saliva. Vi lascio immaginare gli altri particolari.
In tutto questo alla sprovvista si gira verso di me una candida ragazzina con smalto fuxia e grandi occhioni (mai vista prima) "Signora" ragazzina signora saranno tua madre e tua nonna! Io sono uscita dalle superiori l'altroieri. Bhè non proprio l'altro ieri ma ci siamo capite. E qui già parte l'occhiata truce. " Signora, ma se esplode la centrale nucleare in Giappone a noi cosa succede?"
Gelo.
Ora lo so che la corriera porta a pensieri esistenziali sulla vita e sul mondo, succede anche a me. Ma bella bambina ti sembra che IO, che stavo pensando ingenuamente a come salvare i miei piedi dalla balena qui a fianco innamorata persa di un certo Bernardo (ma chi è la mamma così cattiva che avrà dato questo nome ignobile a questo povero ragazzino), possa avere una risposta quantomeno intellegibile alla tua domanda? E ti sembra che tra tutti quelli che ci sono sull'autobus sia la persona più preparata in materia? E ti sembra che sia l'approccio corretto prendere uno a caso e mettersi a parlare di catastrofi nucleari come se nulla fosse?
Gelo.
Continuo ad ignorarla. Si stancheranno entrambe la balena e la volpe. Mancano solo 32 minuti. chiudi gli occhi appenditi a qualcosa e fingi di essere da un'altra parte.

La notte porta consiglio

Per la serie la notte porta consiglio stavo scrivendo un altro post del tutto diverso da questo. Ma è stata una giornata di menta, ho un'emicrania che spacca le pietre e sono strafatta di faramci di ogni genere e tipo. Quindi penso che attenderò impazientemente che chi di dovere si faccia sentire e poi me ne andrò a nanna con non chalanche...
Scusate prometto che avrete l'episodio simil umoristico fresco fresco nella giornata di domani, per il momento me ne vado in braccio a Morfeo e spero di fare bei sogni, visto che stanotte si è dato agli incubi.
Saluti e baci a tutti.

mercoledì 23 marzo 2011

Io e Me (ovvero facce della stessa medaglia)

Io è piuttosto timida, non da molto confidenza agli altri, Me invece parte a parlare a raffica del tempo e di tutto quello che le viene in mente.
Io scrive di sè stessa, Me non tocca mai quell'argomento.
Io a volte si guarda allo specchio ed è capace di trovarsi i punti forti e le peculiarità migliori, Me si sente una balena spiaggiata.
Io ha davvero pochi amici, ma sa che se li chiamerà risponderanno, Me conosce un po' tutti, ma non si lascia conoscere da nessuno e a volte si sente un po' sola.
Io è un po' pigra (un po' tanto), ma a Me piace davvero tanto lo sport e su questo spesso sono in equilibrio fortunatamente a volte a favore di Me.
Io sa di avere mille difetti ma vuole fare il meglio per chi le sta accanto a costo di sè stessa, Me vorrebbe essere perfetta e appare fredda e distaccata.
Io sa soffrire, Me sa apparire indifferente a tutto. Mentre Io urla, Me è una maschera.
Io apprezza le coccole le carezze lo scherzare e anche giocare, Me bhè non siamo scurrili...
Io sa piangere, Me no. Semplicemente non piange mai.
Io vorrebbe sempre essere circondata da amici e ha bisogno del supporto degli altri, Me vuole stare da sola. E ci sta anche bene. 
Io ogni tanto pensa che Me sia un po' troppo senza testa, Me pensa che a prendere un treno all'1.40 in Bosnia cosa vuoi che possa succedere.
Io viaggerebbe sempre, anche Me viaggerebbe sempre senza neanche curarsi di dove andare, semplicemente prenderebbero l'aereo insieme e volerebbero via senza dire niente a nessuno.
Io ama leggere, scrivere e ascoltare musica, Me ama disegnare, scarabocchiare tutti i fogli e suonare. Nessuna delle dua ama colorare...
Io ama l'aria aperta, camminare a naso in su per ore, il sole, i profumi, a Me piace guardare la pioggia che scorre contro i vetri e pensare (ma a nessuna della due piace pulirli dopo xD).
A Io e Me piace il mare, piace nuotare e piace stare ammollo per ore.
Io pensa che non sa se sarebbe il caso di pubblicare questo post, Me pensa che in fondo se la notte porta consiglio e questo è venuto in mente la notte prima perchè no.
Io è certa che il mondo la odi ed è un po' melodrammatica, Me spesso rispondere non rompere e non essere melodrammatica.
Io è un po' ipocondriaca, Me è profondamente fai da te e fai per tre.
Io ha paura di rimanere da sola (affettivamente), Me sa di potersela cavare in ogni situazione .
Io non litigherebbe mai con nessuno ed è un po' passiva, Me è talmente passionale da diventare quasi cattiva, e sicuramente di sa far intendere.
Io e Me alla fine si sono messi d'accordo e pensano che pubblicheranno e pace, anche perchè ormai l'hanno scritto quindi tanto vale!

martedì 22 marzo 2011

Piccoli piaceri della vita

Mi ero dimenticata quanto è bello che una tua amica ti venga a prendere dopo lezione e ti porti a prendere un caffè nel bar più buono della città.
Mi ero dimenticata quanto è bello chiacchierare di tutto e di niente. Mettere insieme iscorsi di ogni tipo, scambiarsi gossip e notizie importanti.
Fermarsi davanti ad un caffè, due e tutti quelli che vengono davanti alla vetrina di un bar e dirsi cosa si pensa guardando verso la città che continua a muoversi indifferente.
Ridere delle proprie sventure, paragonarle a chi, obiettivamente, sta peggio di noi e sentirsi quasi fortunati davanti a quelli che fino a poco prima ci sembravano problemi insormontabili.
Andare a casa con gli addominali che fanno male dal gran ridere e passeggiare fino al portone continuando a sghignazzare, ma solo dopo essere state praticamente cacciate dal barista una buona ora dopo l'orario di chiusura perchè il tempo è volato.
Commentare con metafore come "stormi di gabbiani che ti cagano in testa" le piccole sventure di ogni giorno e osservare la gente intorno che ti guarda un po' strana.
Grazie a tutti gli amici che mi stanno sempre vicino anche se vicino non siamo. E a quelli che sanno quando farsi sentire anche se sono presi da mille impegni. Grazie davvero. Sono proprio quelli che ci si scorda di ringraziare in tempi non sospetti. Che bel pomeriggio,

lunedì 21 marzo 2011

Kick Boxing




 La cosa migliore che ho deciso di fare in questo periodo. Non sembra ma tirare calci e pugni ad un sacco aiuta terribilmente ad andare a letto felici. Quasi quanto le endorfine ma non si può avere tutto dalla vita. Accontentiamoci!
Sudare incredibilmente per un'ora e arrabbiarsi con un'immagine aiuta a scaricare tutte le tensioni della giornata ed oltre.
Non tutti sono contenti che abbia cominciato uno sport violento ma pazienza si riprenderanno. Forse la maggior parte ha paura che me la prenda con loro anzichè con il sacco... non hanno tutti i torti ma in fondo sono buona. Molto in fondo.

Ho modificato un po' il blog e messo in evidenza alcune cose. Compresi i commenti che in effetti nessuno ha ancora mai fatto :'( peccato. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di ciò che scrivo.
I blog che mi piacciono di più adesso li trovate in evidenza (sono bene accetti suggerimenti di ogni tipo, verranno vagliati!).

Mi piace (3)

Mi piace canticchiare.
Non parlo dei "momenti Barbara Streisand" che colgono improvvisi in determinate situazioni clou (per esempio in autostrada con la musica a tutto volume e quelli a cui passi di fianco che ti osservano un po' stupiti con te che sembri davanti ad una platea da concerto rock), e neanche di quelli in cui io e un'amica ci registriamo e ridiamo a crepapelle delle nostre performance (vicendevolmente) ma del fatto che quando sono concentrata canticchio.
Di solito sono motivetti ossessivo compulsivi, fastidiosi anche (immaginatevi una che canticchia in sala operatoria, in ambulanza o durante un esame scritto). Le prime volte la gente mi guarda un po' stranita. Poi si abitua o mi urla dietro. I primi sono più pazienti dei secondi.
Il grosso problema è che mi succede nei momenti più strani e soprattutto, diciamolo meno opportuni.
Esempio in ambulanza con un paziente critico canticchio. esame da duecentomila crediti canticchio. In sala operatoria paziente critico, intubazione difficile, oppure duecento responsabilità e canticchio.
Al licea facevo anche ad alta voce i compiti di matematica, ma quello almeno era apprezzato da tutti ^_^
E' che la gente smette un po' di prenderti sul serio e ti guarda comeun povero pazzo o come un'insensibile o tutti e due più spesso.
Fatto sta che è una cosa che mi piace fare e mi viene naturale quindi cerco di limitarmi solo in situazioni molto critiche! (lo so di essere strana non è la prima volta che me lo dicono!)

Maschere

Indossiamo tutti una maschera. Chi dice che è sempre assolutamente sincero mente e nel modo peggiore. Mente terribilmente.
Si può essere sinceri con una persona, con due, ma non in gruppo. In gruppo si fa sempre quelli che gli altri si aspettano tu faccia. Senza se e senza ma.
E' una cosa che ci da sicurezza. 
Sono sull'autobus la domenica sera. Irreale. Da sola che guardo una stranissima luna rossa. Piena (o quasi almeno per essere pignoli). Sono sola, come sempre a quest'ora. L'unica sfigata che corre a casa la domenica sera perchè il lunedì mattina ha lezione alle 8. Quando uscivi dal liceo tutti ti dicevano: vedrai che bello l'università! Non si inizia mai prima delle 9! Cazzate. E anche di quelle grosse.
Comunque è una situazione strana. La maggior parte del tragitto è al buio completo e la luce viene solo da questo parallelepipedo arancione che si affanna lungo la strada. E' vecchio e puzzolente. E tanto vuoto da trasudare solitudine. Mi ritrovo improvvisamente senza maschera. Devastante. Sono sola. Asciugo due lacrime che si sono infilate senza avvertirmi nei miei occhi. Asciugo senza farmi vedere (da chi poi?). Acqua salata e sangue. 
Sangue? Sangue? Ma porc! Ma cavoli! ovvio che ho la giacca beige! cavoli cavoli cavoli ma perchè mi sanguina il naso??? il 20 marzo? C'è freddo pioveva fino all'altroieri! Salva la giacca salva la giacca salva la giacca e la faccia! Cavoli! Fazzoletti fazzoletti fazzoletti...ma c'erano! ne sono sicura mia madre me ne riempie la borsa con interi pacchetti! Ma perchè ho una borsa che sembra quella di Mary Poppins?? E poi perchè sanguina così tanto? Ok! Fazzoletti. Bene. Cavoli sembro Jack lo Squartatore! Giacca? Salva. Sembra. Sembra anche che abbia sgozzato un agnello. Mi sta bene. Così imparo a fare scene melodrammatiche in autobus. E poi sì scendo! Ho capito che è domenica e sei a fine corsa ma puoi almeno aspettare che finisca di dissanguarmi in santa pace??
Ce la faccio. Scendo al volo con la borsa di Mary Poppins che devo aver caricato a mattoni e il borsone per la settimana. Mi aspettano per un aperitivo. MA anche io che non esco mai proprio stasera? Infilo la maschera. La solita. Ed entro. Ciao. Sorrido. Sembra di essere a Venezia per il carnevale.

venerdì 18 marzo 2011

Brutta Giornata






Oggi odio tutti. La vignetta esprime appieno il mio pensiero. Mi aspettavo aiuto. Pensavo di aver imparato a chiedere aiuto. Invece ho fallito come sempre e sto perdendo una persona importante. Ho voglia di piangere di urlare. Sono stanca da tutto il giorno.
Vorrei solo risolvere tutto. Vorrei solo andare avanti e lasciarmi tutto alle spalle.
Non ho molta voglia di scrivere brutte notizie e lagnosità. Vi lascio in compagnia dei Peanuts, è decisamente meglio della mia ^_^ A domani giuro più positiva.

giovedì 17 marzo 2011

Outlet

Ebbene sì nonostante sia una donna (o forse proprio per questo) odio profondamente fare shopping.
Odio le persone che si accalcano, odio le commesse che dicono "posso aiutarti?" con la faccia che dice: guarda l'unico che può aiutarti è un chirurg estetico e di quelli bravi, ma per il resto vediamo quanti soldi posso farti spendere per il momento (so che il 98% di loro non lo pensa ma tendo a sentirmi un po' sotto osservaione), odio provare duecento cose e poi sceglierne se va bene una il più delle volte nessuna, odio mia madre che dice non hai niente da metterti (che è anche vero ma perchè devo spendere soldi in guardaroba? non posso andare in giro in tuta e comprarmi una tavoletta grafica?). Insomma odio il mondo in generale. 
Però ho il gene delle scarpe. Quello sì, non manca a nessuno. 
Negli outlet invece mi sento una balena spiaggiata, ho crisi di panico in camerino, non trovo niente che mi piaccia, e la mia faccia è più o meno quella dei mariti che come zombie gravitano nel circondario con il giornale sottobraccio, o ancora peggio con cumuli di cose variopinte che gli impediscono la visuale e mogli sgambettanti che trotterellano davanti a loro o urlano ordini da dietro la tenda del camerino. 
Oggi ho sentito una gridare al marito: "prendimi quel bel completino color senape che abbiamo visto prima". Un uomo distrutto. A parte che probabilmente fino a quel momento ignorava l'esistenza del colore senape, per quello poteva anche ingegnarsi, ma "completino" che cosa vuol dire? Vestito? tailleur? maglia? spezzone pantaloni e camicia? abito intero? e ancora peggio l'avevano visto prima quindi presupponeva che lui fosse stato attento al suo circumnavigare più o meno 500mq di outlet, e non solo questo: LA TAGLIA. Il terrore di ogni uomo. O meglio di ogni donna. L'uomo ha in genere un'idea approssimativa di quale possa essere la taglia di sua moglie. Ma non può sbagliare. Perchè la donna ha un'ottima idea di quale DEBBA essere la sua taglia. A costo di dire: "questa marca veste stretto" o "questo taglio proprio non mi si confà" (signora straborda non è questione di confare) o anche "no il senape mi sbatte in inverno" (forse tuo marito sta per sbatterti qualcosa in testa visto che finalmente è riuscito a prenderti quel famoso completino e tu non l'hai neanche provato).
In tutto questo io trascino i piedi spalle basse come un condannato a morte. Ascolto donnine di 40 kg lamentarsi perchè la 36 fascia, ma la 38 sembra un sacco! e signorone tendenti al quintale lamentarsi che quando si sono sposate erano 40kg. Io probabilmente lo ero alle elementari, per tagliare la testa al toro. E comunque dubito che le une siano sane e le altre lo siano mai state.
Volevo essere da un'altra parte. Anche se alla fine penso di aver svenato abbastanza mio padre per far credere a mia madre di avere abbastanza vestiti per il prossimo trilione di anni. Almeno l'esperienza non sarà da ripetere presto.

Bei momenti

Se ti svegliano per il primo servizio della serata alle 2:05 ed è un codice verde sei tranquillo. Quasi contento: sarà una cosa abbastanza veloce e poi tornerai a dormire, tanto non toccherà più a te uscire.
Arrivi con calma e ti apre immediatamente una vecchietta candida, di quelle che esistono solo nelle favole, e te le vedresti bene in cucina a sfornare torte. Già qui subodori la fregatura. I codici verdi sono spesso e volentieri delle cavolate che o i parenti hanno ingrandito a dismisura o sei impossibilitato ad andare in macchina da solo (o ti aspetti che il 118 sia la guardia medica ma questa è un altra storia).
Le mogli non escono mai ad accoglierti. Al massimo sono di fianco al marito che lo riempiono di insulti, oppure ti offrono il thè (non chiedetemi perchè sempre il thè in mezzo alla notte, ma forse sono convinte che sia meglio del caffè).
Questa parte a scusarsi "sapete ragazzi" (ragazzi? a parte me il mio autista gira sulla sessantina e l'altro soccorritore sulla cinquantina ma vabbè) "è che mio marito è seguito dal centro altzheimer...poi io lo tratto come un re...albergo a cinque stelle sapete...no perchè poi quando vuole mangiare mangia..." Signora arriviamo al dunque? Questo non lo dico "...sì poi non dovete spaventarvi eh...perchè lui è buono...è che invece il medico di base non entra più in casa...ma poi cucino dei manicaretti buonissimi...volete un thè?" Ok il thè me lo aspettavo ma il medico codardo no. Che fa sto uomo da far spaventare la gente?
"No signora non si preoccupi stiamo bene così. Vediamo suo marito?"
"Oh sì sì grazie come siete bravi voi" Perchè non scappiamo o per il thè? Mah misteri.
Fatto sta che il bonario vecchietto dalla bonaria moglie ce lo ritroviamo in piedi con una sedia in mano che tenta di minacciarci (sì 86 anni lo so anche io! Ma provate voi a vedervi un omone sul quintalozzo andante in pieno delirio che branca una sedia e ripete cose sconnesse perlopiù riferite alle vostre madri e sorelle. Tutto questo ovviamente urlando e sbavando in giro!)
Richiudo lentamente la porta. Poi riapro. E' ancora lì e urla. Molto bene. Valutarlo non è semplice quindi allerta guardia medica e Carabinieri.
Ovviamente la guardia medica non ha nulla con sè da stendere un uomo anziano da 100kg quindi cerchiamo di convincerlo a turno (nel frattempo la guardia medica è una mia amica che simpaticamente sottolinea che quando ci sono io succedono sempre casini epocali. Grazie come siamo carini, visto che stiamo anche qui davanti ad una porta chiusa da un'ora e mezza!). Poi non si sa come comincia a seguirci. 
A piedi ovviamente. Così se ci sono traumi si devasta per bene. Ma almeno ci segue! Piccola sosta con ripensamento sulla pedana dell'ambulanza (io e un carabinere a gambe larghe sulla soglia di casa della serie: tu indietro non ci torni. Per il resto fai quello che vuoi) ma poi via verso l'infinito ed oltre!
Richiamiamo in centrale 118 finito il servizio: "Ragazzi vi do una buona notizia: siete gli unici ad essere usciti in tutta notte!" 
Io il sarcasmo dopo tre ore di intervento non lo reggo bene "Cazzo che culo!" Su linea registrata ovviamente. Bei momenti.

martedì 15 marzo 2011

Piccole delusioni

Non so perchè ho la tendenza ad aspettarmi sempre molto dalle persone. Non faccio apposta. Sono molto indipendente, non mi piace proprio dipendere da altri, non piace delegare nessun compito e per la cronaca sono anche un po' autoritaria. In un certo senso mi piace gestire le situazioni, e gestirle bene. 
Forse è una prerogativa di noi donne. Anche se ne ho viste molte in realtà fingere questo ruolo e delegare a vari zerbini sottoposti.
Ecco una cosa che non concepisco è l'uomo zerbino. Welcome per gli amici. Lo trovo degradante. Per entrambi, non solo per chi si zerbina (si dirà che ha ruolo attivo o passivo?) ma anche per chi si lascia zerbinare, anzi gode di questo suo momento di superiorità su quello che dovrebbe essere un pari. Lo trovo inumano.
Comunque tornando all'argomento principe è stato un brutto week end (infatti non ho avuto tempo di scrivere come avrei voluto per sfogarmi un po'). Stressante e pieno. Poco è andato come avrebbe dovuto. Non tutto quello che dovevo fare (impegni che mi ero presa perchè tendo a non saper dire di no) non si è incastrato alla perfezione, e come sempre in questi casi le persone sembrono sparire come in un'epidemia di lebbra.
Il problema è che penso ognuno di noi si aspetti un ritorno in quello che fa. Non dico in senso assolutistico. Ma sicuramente relativo. Se ti dico sempre di sì e ti chiedo un favore non dico che mi aspetto che tu sia mio schiavo per sempre, ma almeno che non ti volatilizzi.
Fatto sta che come al solito anzichè studiare come avrei dovuto ho girato come una piccola trottola senza mai fermarmi e dormire a sufficienza.

Per il resto non è stato tutto da buttare. Nuove conoscenze, un turno massacrante in ambulanza ma almeno due risate con i ragazzi, alcune cose che dovevano andare che sono andate.
Però mi rimane dentro come sempre la tristezza di non riuscire a farmi valere come dovrei e la brutta sensazione di essere sfruttata senza essere mai valorizzata in nessun ruolo. Così. Pensieri.

p.s. Ma chi è che mi legge da Singapore??? Singapore? Il giochino delle statistiche mi sta dando dipendenza non avrei mai detto ^_^

sabato 12 marzo 2011

Consigli

"Si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù nel Tempio
Si sa che la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio"

E qui introduciamo uno dei miei cantautori preferiti.
Oggi pensavo a questo mentre davo pugni alla mia immagine. Funziona quasi come un sacco. Quasi.
Ci si riesce in modo diverso. Si riesce a metterci più odio. 
Comunque pensavo al fatto che non capisco perchè ma ispiro confidenze. Confidenze di ogni tipo. Stai mangiando tranquillamente il tuo panino, apri leggermente la mandibola e cominci a spegnere il cervello. Succede ogni volta. Ti rilassi parli del più e del meno e non sai che una spada di Damocle ti pende tra capo e collo
Torniamo al panino. Stai per mangiarlo e come nulla "il mio ragazzo mi tradisce", "la mia ex è una troia ma ne sono innamorato" (ecco questa situazione di amore odio mi è sempre un po' incomplrensibile), "ho tradito il mio ragazzo con uno che ispira sesso" (giuro me la sono sentita dire). 
E tu non sai se ridere o piangere. Cioè io stavo spegnendo il cervello. Poi cosa vuoi che ti dica? No ma sinceramente ti sembro una con la saggezza innata? La mia vita è un casino e nella mia mente sembre Claudia Shiffer mentre nella realtà sono più ascrivibile a Free Willy!
Poi scusami tanto ma com'è che queste confidenze sempre a pranzo? Sì anche tu che ci siamo parlati tre volte: non puoi aspettare la quarta volta?!?. Sempre tra capo e collo del mio panino! Poi scusatemi tanto eh, capisco la fame nervosa, ma non è che se io con ancora la mandibola aperta a 45° indietreggio un po' tra lo stupito e il contrariato (bhè a volte anche il compatimento, lo ammetto), non è che sia un invito a chiedermi il mio pranzo. Giuro.
E poi ti guardano. Come se tu avessi la risposta pronta. E' che poi non vogliono una risposta. Vogliono che tu annuisci, e che nel mentre gli ceda il panino.
E così ti ritrovi in scene surreali in cui tu sei a bocca semiaperta e occhi sgranati che annuisci come un folle (bhè più folle del normale almeno) cercando disperatamente di difendere il tuo pranzo dagli assatanati e tristi avventori. Molto bene. Tutto nella norma.

venerdì 11 marzo 2011

giovedì 10 marzo 2011

Allenamento personalizzato

Le persone sono in genere convinte che se fai medicina e hai fatto sport per una vita sei più o meno in grado di preparare allenamenti mirati e personalizzati per ogni evenienza.
Innanzitutto la maggior parte di loro non sa che è vero che a nuoto alleni tutto il tuo corpo, ma per metà della tua vita lo fai senza cognizione, per l'altra metà lo fai all'ignoranza cercando di far passare indenni sulle tue stanche ossa quelle due tremende ore di allenamento, dopo le quali ti senti sì meglio, ma prima delle quali vorresti morire di una qualche infezione sconosciuta e fulminante. Non tanto perchè non ami il tuo sport, ma perchè viene alla fine di una giornata massacrante, e sai già, anche perchè è impossibile non notare il ghigno sadico che compare addirittura prima dell'entrata in piano vasca del tuo allenatore, che l'allenamento sarà abbastanza massacrante.
Ora se tu mi chiedi come alleno le spalle, capisci che non posso risponderti: "entra in acqua, prendi pull e palette e nuota fino a che non ti si staccano!", il tutto condito da epiteti più o meno leciti e più o meno carini. 
Nella maggior parte dei casi cercherò di ricordare qualcosa di ciò che facevamo a secco e con i miei ancor più scarsi ricordi di apparato locomotore (sì lo so non farò mai il fisiatra nè l'ortopedico, per rispetto ai miei poveri eventuali futuri clienti) e mettendo insieme le due cose ne caverò fuori qualcosa di sensato.
Ma ancora peggio chi mi chiede: "Secondo te quanto dovrei fare?". Ora partendo dal presupposto che è una domanda completamente senza senso, cosa cazzo vuol dire? Cioè quanto devo fare per far calare la pancia? Quanto devo fare per partecipare alle olimpiadi? quanto devo fare per non morire?
No ma seriamente, lo sapete che ci sono persone predisposte molto più brave di me a valutare queste cose? 
Una volta che alla domanda ho azzardato la risposta "Bhè non sarebbe male arrivare a fare circa 2 km all'ora" ho visto il mio interlocutore sbiancare e poi imbarazzato (imbarazzato perchè? ma perchè faccio così paura?) rispondermi che a fatica arrivava a fare 10 vasche (di solito quando il tuo interlocutore ragiona in vasche e non in metri o kilometri capisci immediatamente di aver detto un'enorme eresia, per non dire peggio).
Detto questo non ho davvero la forma fisica e psicologica per dare consigli di questo tipo. Seriamente.
La mia autostima è sotto i piedi e l'unica cosa che mi fa superare la mia innata pigrizia è il pensiero che se anche sembro un budino immondo se mi duole anche il cuoio capelluto dopo un allenamento è perchè almeno stavolta sono stata brava.

p.s. ho sempre fatto sport in cui faceva male anche la pianta del piede dopo allenamento. Non vi dico che soddisfazioni per il mio ego.

mercoledì 9 marzo 2011

Mi piace (2)

Stasera sono stanca a sufficienza per avere il blocco dello scrittore. In realtà ho cominciato a fare kick boking e per una che non ha mai tirato pugni in modo efficace mi sta piacendo e anche tanto ^_^
La verità è che andare in palestra e basta, non considerandolo uno sport so per certo che mi sarei stancata...quindi nuovo sport! Ma di questo ne riparleremo.
Comunque tra le cose che mi piacciono da sempre ci sono i fumetti. Mi piace disegnare e leggere. In realtà leggo di tutto e sono sempre alla ricerca di qualcosa da leggere. Sembro un cane da tartufo.
Comunque per chi volesse ho scovato questi in rete:
gladiola (anche se in realtà questo è fermo da un po')
panda (un dolce panda o no? come sembrare coccolosi tirando fuori il peggio di sè [mi sento molto partecipe :)])
Tra i blog invece che seguo per farmi due risate sul genere umano consiglio questo cronache di un lavoro qualunque (giuro che non ho più parlato ad un commesso allo stesso modo dopo!)
E con questo oggi chiudo. Avevo mille idee ma non sono riuscita a tirarci fuori niente di buono. Arriveranno nei prossimi giorni quando riuscirò a concentrarmi un po' di più magari.

martedì 8 marzo 2011

Stanchezza

E' stata una giornata massacrante. Tra lezioni senza capo ne coda (prof può essere simpatico e accomodante ma se magari dopo tre lezioni tiriamo le somme sulla schizofrenia magari mi fa anche un piacere! E se poi smettesse anche, compatibilmente con la sua di follia, di portare me a pensare di essere totalmente più pazza di quanto non sia e non creda già andremmo molto più d'accordo non crede? E se poi quella buon'anima di clinica medica smettesse di fare la stessa lezione ogni semestre magari noi anzichè dormire ascolteremmo anche non credete?), professori introvabili (ma otto mail e tre volte che provo a incontrarti non ti dicono nulla? Che cazzo sei il papa? Magari se chiedo al Preside di facoltà in persona ho qualche possibilità?) e segreterie costantemente chiuse direi che mi sento davvero molto in Italia. Se poi aggiungiamo che sono andata a salutare una mia amica che ha deciso di emigrare mi sento ancora più frustrata.
Sembra che tutti quelli che rispondono alla mia concezione mentale di "buon medico" e "brava persona" appena possono se ne vanno lontano da qui. Ci sto pensando anche io, è vero, e da tanto, più o meno seriamente ogni volta. Il fatto è che mi sembra che tutto ciò che c'è di buono nell'università piano piano non ce la faccia più a lottare contro i mulini a vento e lentamente si scoraggi, si arrenda e se ne vada lontano da qui.
Ora mi viene da pensare e a noi che rimane? Come facciamo a formarci, a crearci, a plasmarci come persone se non abbiamo i nostri esempi?
Le auguro sinceramente ogni bene. So per certo che per la persona che è non avrà nessun problema e per lei sarà una nuova fantastica avventura, una nuova strada da percorrere, ricca di tante nuove possibilità. Mi mancherà. Almeno fino a che non me ne andrò anche io.

lunedì 7 marzo 2011

Mi piace

Mi piace guardare il mondo. Ogni volta mi sembra scoprire qualcosa di nuovo. Mi piace mettere una canzone e ascoltarla a ripetizione mentre osservo le persone nelle situazioni più normali e immagino storie. Storie strane, storie divertenti, storie impensabili, storie di tutti i tipi. Mi basta un particolare e ogni indizio trova una spiegazione.
Mi piace anche diagnosticare patologie a chi mi passa davanti per strada. Lo so che è una cosa malata. In realtà quando penso di me stessa che sono strana, mi racconto che in realtà sto facendo esercizio per il "colpo d'occhio". In realtà sono brava nel colpo d'occhio. Penso sia di carattere. O ce l'hai o non ce l'hai. Ma mentire a me stessa alla fine mi da una certa soddisfazione. E' come fregare qualcuno più furbo di me.
In ogni caso la colonna sonora è sempre la stessa. A ripetizione. E' come se uniformando il sottofondo riuscissi ad avere uno sguardo più obiettivo sulla vita che mi scorre davanti.
Non è sempre la stessa. Cambia ogni giorno e non so a cosa sia dovuta. Uno stato d'animo, un'intuizione, il tempo, il vento, la mia semplice voglia di ascoltare qualcosa in particolare.
Oggi era questa Guarantee molto Into the wild ^_^ forse perchè c'era vento o forse per qualcos'altro, fatto sta che il paesaggio dal finestrino dell'autobus si è animato ed ho pensato a mille foto che avrei potuto fare. Dovrei tornarci in bici e con la macchina fotografica, ma forse non troverò più la stessa luce. O forse semplicemente non troverò più lo stesso stato d'animo.

domenica 6 marzo 2011

Sorellanza

"Mi spieghi perchè hai scritto su TUTTI i giorni della settimana nella mi agenda 'REGGISENO'??? Ma ti sembra normale?"
"Ma dai ti prego sono la tua sorella preferita!"
"Sei la mia unica sorella! Non la preferita! Semplicemente l'unica!" L'arte dei fratelli minori del far sentire importanti i maggiori o in colpa.
"Ma a me serve!"
"Non può servirti un reggiseno! E comunque puoi andarci tu!"
"Ma dai è quello della pubblicità! Quello che moltiplica le tette!" Chi studia gli spot televisivi è un genio.
"Sono in università e in ospedale tutta la settimana. E comunque a te non serve."
"..."
"Bhè se moltiplichi per zero non cambia il risultato..." Faccia d'angelo. Sì lo so sono perfida.
"Serve anche ad una mia amica. Ah per lei prendi la meno uno." Faccia d'angelo. Sì lo so è un gene domniante.
"Meno di te? No dai non essere cattiva!" Bhè io ho l'esperienza dalla mia. 

Categorie

Pensiero filosofico di oggi. Il mondo può suddividersi in due grandi categorie. Gli espansivi e i non. Lo so che non è mai tutto bianco e nero e che generalizzare la maggior perte delle volte non porta a niente. Siamo individui unici, non c'è che dire. Ma su questo mi sento di fare un'eccezione.
Gli espansivi sono fantastici. Sono facili. Se sono allegri ridono scherzano fanno battute, se sono tristi piangono o fanno il muso. Certo questo dipende nell'entità dalla persona e dall'età, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono ascrivibili a queste caratteristiche (frase fashion, lo ammetto). Gli estroversi sanno urlare. Urlano al mondo la loro felicità, i loro successi, la loro disperazione e la loro rabbia.
I non non lo fanno. Semplicemnte non urlano. Non sono meno espansivi per quello che rigarda i rapporti interumani, non sempre insomma. Però non sentirai mai un litigio sanguigno, non sentirai mai un urlo liberatorio.
Sono piccole pentole a pressione che incamerano tutto ciò che succede senza fare una piega fino  ache non esplodono contro gli altri o contro di loro. Alcuni dicono che sono snob, che sono gelidi o che non provano sentimenti. In realtà semplicemente non li esternano, e forse tutto ciò che vorrebbero è che qualcuno ogni tanto dicesse: ho capito cosa intendi con quel "niente".

sabato 5 marzo 2011

Vecchiette Perdute (2)

"Ah per fortuna che c'è lei" Per fortuna? Arzilla vecchietta sulla settantina andante entra spavalda nell'ambulatorio di medicazione. Ora signora non vorrei essere cattiva ma fortunati di vedere uno studente alle prime armi avido di medicazioni non ho mai sentito nessuno sinceramente. Questo lo penso. Non lo dico. E' meglio.
"Sì perchè sa è una cosa un po' delicata..." Imbarazzo. Ok scena già vista. Intanto ci guarda con occhi supplici e quasi lacrimevoli. Signora sinceramente ma lei lo sa che io sono solo uno studente disperato alle prese con l'esame di farmacologia? No ovviamente.
Entra il medico. "Signora mi dispiace ma non sono io il medico, sono solo una studentessa. Il medico è lui"
"Ah." Sconcerto. Non buono. "Ma è uomo, brutto e nero!" Oddio pensavo fosse solo Calimero rispondente a queste caratteristiche. Ti prego non scoppiare a ridere. Controllati.
Davanti a lei tre facce tra l'ilare e lo stupito. Molto più sull'ilare in effetti.
"Oddio non posso credere di averlo detto mi spiace dottore guardi proprio non volevo non lo penso è che sa è una cosa delicata sono sicura che sia un buon medico anzi ottimo..." Praticamente vomita scuse. Povera.
Il medico "Ma no signora capisco non si preoccupi ci pensa la dottoressa qui." Dottoressa a chi?
Se era una vendetta sottile e ben riuscita. Complimenti dottore.

giovedì 3 marzo 2011

Vecchiette Perdute

Andare in giro con un camice bianco o uno scrub verde in un ospedale implica che tu ne conosca perfettamente l'intera planimetria. Camminavo in uno di quei corridoi morti , bhè praticamente correvo a dire la verità, passaggi che solo noi studenti usiamoper volare da un posto all'altro, e di cui abbiamo calcolato con esattezza lunghezza e tempo di percorrenza (esistono tabelle dei record di spostamento da un padiglione all'altro), e praticamente mi scontro girando un angolo con una vecchietta perduta.
Nel nostro ospedale la categoria delle vecchiette perdute è norma. Non si sa chi abbia pensato alla pianta, ma più complicata non poteva farla. Abbiamo reparti in cui per accedere bisogna scendere di un piano prendere un ascensore e salire di uno, in modo da trovarsi esattamente nello stesso punto dell'andata ma dietro ad un muro di cui nessuno ha ancora capito l'utilità. I due punti informazione sono costantemente presi d'assalto e quando passi ti guardano con facce lacrimevoli che esprimono tutto il loro stato d'animo: "chi me l'ha fatto fare".
Nonostante questo comunque le vecchiette perdute riescono sempre ad infilarsi nei corridoi meno alla mano, a finire nell'ala opposta o in cima ad un tetto senza fare una piega. Penso che ci sia una prova di selezione. Si narra di vecchietti ritrovati dopo che erano persi a vagare per giorni (dicono che loro avessero i voti più alti nell'addestramento).
Tornando alla mia di vecchiette perdute, il problema è sempre che non solo si perdono, ma spesso non sanno neanche dove devono andare, ma con gli occhioni lucidi ti fermano e chiedono lo stesso informazioni.
"Scusi?" occhioni da cartone animato giapponese.
"Dica signora cosa ci fa qui?"
"bhè sa io...bhè devo fare quell'esame..." imbarazzo. Imbarazzo?
"Che esame signora?"
"Bhè quello sa? Mi ha mandato il mio medico!" Ah ecco. Adesso è molto più chiaro.
"Signora ma perchè deve fare quest'esame?" Cambia domanda. A volte funziona.
"Bhè sa quello di prima avevano trovato qualcosa..." Imbarazzo. No stavolta non funziona. Lavoriamo sull'imbarazzo.
"Signora deve fare una mammografia?" Incredulità.
"Ma chi io?" No Babbo Natale. Tra un po' arriva e di sicuro lei non avrà fatto quell'esame famoso. "Guardi che io la faccio tutti gli anni quella! Mi ci manda il medico e mi arriva anche la lettera a casa!" Viva in SSN.
"Ha fatto il sangue occulto nelle feci?" Variazione cromatica da rosso intenso a rosso tiziano passando dal bordeaux. Ci siamo!
"Ecco sa non è che io..." Oddio ma che le ha spiegato il suo medico?
"Signora non si preoccupi. Adesso deve fare una colonscopia?"
"..." China la testa imbarazzata. Che poi non capisci se si perdono o si vogliono perdere. Spesso temo la seconda.
"Signora facciamo così. Devo passare davanti ad endoscopia e l'accompagno così non si perde di nuovo."
Si illumina "Oh grazie! Lei è sicuramente un buon medico" Bastasse questo...
"Signora non sono un medico. Studio."
"Ah." Trotterella felice al mio fianco "Ma allora mi fanno male?"
Ma come prima imbarazzo e adesso chiacchiera felice? Sempre più stupita.
La dolce vecchietta è arrivata sana e salva parcheggiata nella sala d'attesa con cira due ore di anticipo sul suo appuntamento. Standard.

mercoledì 2 marzo 2011

Fauna

Ok. Che iscriversi in palestra dopo anni di agonismo sarebbe stata una follia si sapeva. Ma mai mi sarei aspettata che ci sarebbe stato da ridere sinceramente mi mancava.
Ora. Quand'è che sono sbarcati gli alieni? Che mi sono persa?
Abbigilamento da palestra: pantaloni della tuta blu, magliazza targata campionati nazionali di due/tre taglie più grande, capelli raccolti, scarpe da running. Penso: vado a sudare come un maiale poi faccio la doccia e metto tutto da lavare. Se mi alleno sudo come Shrek, i capelli m s arricciano e sembro tutto tranne un bel donnino (non che lo sembri nella normalità).
Panorama donne: doppia maglietta canotta + mezze maniche in doppio colore fashion pantacollant (neanche Heather Parisi) e all star o comunque scarpe basse (ho immaginato una ventina di specialisti dell'algologia lombare stappare uno champagne alle Maldive in onore della cosa), capello sciolto piastrato con mollettina. Ho visto una che in spogliatoio si truccava prima di entrare e si pettinava la frangia, dopo essersi messa il reggiseno imbottito. IMBOTTITO? Ma vuoi morire? Ma solo io mi sento un camionista panda per il trucco colato dopo un viaggio intercontinentale?  Ma non sudano? A quali strane leggi della fisiologia rispondono? 
Mi sono sentita un'aliena.

Cellule

La maggior parte dei nostri professori universitari si sono laureati quando ancora la teoria cellulare non era che un accenno. Sono cinica ma non del tutto. Di fatto è una realtà. Non sono solo sempre le stesse persone che insegnano e detengono cattedre in più corsi di studio, ma sono gli stessi professori di cui le sbobine di dieci anni prima vanno ancora bene per fare l'esame (cosa che l'80% di noi fa senza chiedersi più di tanto come si sia evolta la scienza in circa mezzo secolo).
Per la maggior parte degli studenti questo è più che accettabile. é questo che stupisce! Siamo giovani, dovremmo essere curiosi pronti a sperimentare, fare milioni di domande! Invece ci adagiamo sull'abitudine.
Il tirocinio bello è quello che lascia liberi alle 10.30, la lezione interessante è quella che si può saltare perchè non prendono la firma.
Taglieremo le pance alla gente. Questo mi spaventa.
Considerazioni introduttive a parte ho guardato 20 minuti un professore litigare con il proiettore neanche fosse in lavello della Hunziker, ne ho ascoltato uno senza diapositive di nessun tipo nè supporti grafici, e un altro il cui cavo non era compatibile con il sistema operativo e il proiettore.
Molto bene. Otto ore di lezione e un crampo dello scrittore a parte mi chiedo come in vent'anni non siano ancora stati capaci di capire come collegare un cavetto, cosa che probabilmente i loro figli sapevano fare a 5 anni e i macachi del dipartimento di neuroscienze a 2.

Forse siamo un'involuzione della specie. Una generazione senza maestri.

Città addormentate

Bella idea andare a fare il turno a piedi. Tornare soli alle cinque di mattino, le strade che si srotolano stanche davanti a te, il freddo che ti pela la faccia (ma non c'erano 10°C la settimana scorsa?), il profumo di pane appena sfornato nell'aria, la città che assonnata comincia ad aprire gli occhi. Rallentata. Un altro tempo. Un altro mondo. Cammini a naso in su fotografando questo mondo strano e inconsueto. Te la godi e rallenti ancora un po' per ritardare al massimo l'arrivo a casa.

Faccio la doccia sulle note di Satchmo ed Ella. Profumo di caffè appena fatto. Avanti la prossima.

ps. se poi si rendessero conto che fare scherzi alle due di notte al 118 non è divertente saremmo tutti più felici e probabilmente vivremmo in un mondo perfetto.