giovedì 3 marzo 2011

Vecchiette Perdute

Andare in giro con un camice bianco o uno scrub verde in un ospedale implica che tu ne conosca perfettamente l'intera planimetria. Camminavo in uno di quei corridoi morti , bhè praticamente correvo a dire la verità, passaggi che solo noi studenti usiamoper volare da un posto all'altro, e di cui abbiamo calcolato con esattezza lunghezza e tempo di percorrenza (esistono tabelle dei record di spostamento da un padiglione all'altro), e praticamente mi scontro girando un angolo con una vecchietta perduta.
Nel nostro ospedale la categoria delle vecchiette perdute è norma. Non si sa chi abbia pensato alla pianta, ma più complicata non poteva farla. Abbiamo reparti in cui per accedere bisogna scendere di un piano prendere un ascensore e salire di uno, in modo da trovarsi esattamente nello stesso punto dell'andata ma dietro ad un muro di cui nessuno ha ancora capito l'utilità. I due punti informazione sono costantemente presi d'assalto e quando passi ti guardano con facce lacrimevoli che esprimono tutto il loro stato d'animo: "chi me l'ha fatto fare".
Nonostante questo comunque le vecchiette perdute riescono sempre ad infilarsi nei corridoi meno alla mano, a finire nell'ala opposta o in cima ad un tetto senza fare una piega. Penso che ci sia una prova di selezione. Si narra di vecchietti ritrovati dopo che erano persi a vagare per giorni (dicono che loro avessero i voti più alti nell'addestramento).
Tornando alla mia di vecchiette perdute, il problema è sempre che non solo si perdono, ma spesso non sanno neanche dove devono andare, ma con gli occhioni lucidi ti fermano e chiedono lo stesso informazioni.
"Scusi?" occhioni da cartone animato giapponese.
"Dica signora cosa ci fa qui?"
"bhè sa io...bhè devo fare quell'esame..." imbarazzo. Imbarazzo?
"Che esame signora?"
"Bhè quello sa? Mi ha mandato il mio medico!" Ah ecco. Adesso è molto più chiaro.
"Signora ma perchè deve fare quest'esame?" Cambia domanda. A volte funziona.
"Bhè sa quello di prima avevano trovato qualcosa..." Imbarazzo. No stavolta non funziona. Lavoriamo sull'imbarazzo.
"Signora deve fare una mammografia?" Incredulità.
"Ma chi io?" No Babbo Natale. Tra un po' arriva e di sicuro lei non avrà fatto quell'esame famoso. "Guardi che io la faccio tutti gli anni quella! Mi ci manda il medico e mi arriva anche la lettera a casa!" Viva in SSN.
"Ha fatto il sangue occulto nelle feci?" Variazione cromatica da rosso intenso a rosso tiziano passando dal bordeaux. Ci siamo!
"Ecco sa non è che io..." Oddio ma che le ha spiegato il suo medico?
"Signora non si preoccupi. Adesso deve fare una colonscopia?"
"..." China la testa imbarazzata. Che poi non capisci se si perdono o si vogliono perdere. Spesso temo la seconda.
"Signora facciamo così. Devo passare davanti ad endoscopia e l'accompagno così non si perde di nuovo."
Si illumina "Oh grazie! Lei è sicuramente un buon medico" Bastasse questo...
"Signora non sono un medico. Studio."
"Ah." Trotterella felice al mio fianco "Ma allora mi fanno male?"
Ma come prima imbarazzo e adesso chiacchiera felice? Sempre più stupita.
La dolce vecchietta è arrivata sana e salva parcheggiata nella sala d'attesa con cira due ore di anticipo sul suo appuntamento. Standard.

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