Se c'è una cosa che odio di più che andare in palestra, penso sia andare in palestra con mia sorella.
Oggi gli altri due componenti femminili della famiglia si sono coalizzati per farmi andare in un altro paese, in un'altra palestra (che già la mia mi inquieta...figuriamoci un'altra) e per di più con mia sorella!
Ora, la genetica non sarà un'opinione, ma con noi due c'è andata molto vicino, fatto sta che diciamo in accoppiata sembriamo Barbie e l'amica rospa (dove io ovviamente sono la seconda). In più aggiungiamo che non è che fossi proprio senza nulla da fare, anzi diciamo pure che c'è il prossimo esame che aspetta di essere preparato (senza grandi risultati tra l'altro...).
Va bene, partiamo. Aspetta.
- Cosa ci fai in bagno?
- Mi trucco!
- Ti trucchi prima di andare in palestra?
- CERTO! Io non esco mai non truccata - correlato da faccia saccente.
Molto bene. Benissimo anzi. Certamente non ho capito un c***o ma pazienza, ma spiegatemi perchè mai uno si deve truccare per andare a sudare? Ora io come minimo dopo 30 secondi sono un panda, sia come forma che come occhiaie... facciamo che come occhiaie lo sono già e magari si mascherano un po', ma non sottilizziamo.
Il problema ovviamente è che io sono l'eccezione, non lei, quindi subito al mio ingresso mi trovo un palestrato il cui braccio ha la circonferenza della mia gamba (e vi assicuro che ce ne vuole!) che guarda con compassione la mia mise (pantaloni della tuta e maglietta dei campionati provinciali di vent'anni fa). Ok ci siamo già passati una volta. "Vi aiuto?" ovviamente intendendo me. No sono in grado. Sono in grado di fare un circuito dopo vent'anni d'agonismo, dico tra me ma evito di esprimermi, non aggiungiamo stupore ai suoi poveri e surriscaldati neuroni. Faccia più che stupita di circostanza (più sono palestrati meno riescono a mascherare le espressioni).
La fauna è sempre la stessa, questo quasi mi consola. Adolescenti pompati con canottiere improbabili e disturbi dello sviluppo ormai certi (ma i genitori non vedono che si fanno di creatina?), vecchiotte pimpanti che si autodefiniscono 'ragazze' e creano scompensi ai figli assentandosi per ore in un palestra calzando improbabili e attillati pantacollant corredati di perizoma (le madri dei primi? Forse), uomini che amano più il loro pettorale della loro moglie (e probabilmente hanno più tette di me).
Seguo mia sorella. E anche un paio di gagliarde cinquantenni ben vestite che cercano di fare a gara a chi fa di più. No ma sul serio? Cioè la mia faccia truce di questo momento felice ti dice che puoi cercare di ammazzarti di fatica di fianco a me, che poi mi sento pure in dovere di rianimarti? Ma anche no sparisci!
Sorpresa. Fa la metà di me! Ora spiegatemi com'è matematicamente possibile che faccia la metà di palestra, mangi il doppio e sia la metà del mio peso?!? Matematica è una gran fregatura. Non dobbiamo arrivare ai logaritmi. E' divertente ma inutile.
Bilancio della giornata: morale sotto zero, autostima...autostima? Cos'è?, fiducia nella scienza meno di sempre e radiologia ancora da studiare. Sempre meglio.
Ne approfitto per postare una foto che ho fatto oggi, correlata di dedica natalizia ^_^
Sembra che sia riuscita a sopravvivere a pranzi vari e parentame di Viglia e Natale...ma adesso rotolo dal gran che abbiam mangiato!
Buon Natale a tutti voi!
Confesso. Sono un po' preoccupata per la Vigilia. Sono sempre preoccupata per la Vigilia.
Partiamo dall'assunto che per meglio distribuire le forze (e perchè no le panze), la nostra beneamata presenza - io, sorella trendy, padre paziente, madre schizogenica* - viene abilmente divisa tra pranzo e cena: pranzo luculliano da nonna materna, cena altrettanto luculliana (perchè privarsi di questo sottile istinto suicida) da nonna paterna. Ora questo è...non trovo un aggettivo abbastanza esemplificativo, ma direi che orrendo orrorifico e mostruoso rendono abbastanza l'idea.
Riunire una famiglia allargata attorno ad un tavolo è un'esperienza a dir poco mistica. Chi di voi ha famiglie perfettamente integrate nei suoi elementi? Bene io no. Per niente!
Pranzo A: andiamo dal settenne al settantaseienne. Con nonchalance.
- Settenne. Mio cugino è e sarà non solo il più piccolo e il più viziato di casa, nonchè l'unico maschio di famiglia! Questo scatena tra i suoi piccoli e immaturi neuroni una voglia di parlare pari a quella di Marconi dopo che aveva scoperto la radio. Gira con un'agenda del 2005 sottobraccio in cui ha disegnato tutti i suoi mostri, e li descrive con particolari, accurati. Se fa cenno ad aprirla scappate. Nessuno è abbastanza sano di mente da arrivare dal 1 gennaio al 31 dicembre senza dare segni di squilibrio (neanche il Padre Paziente). Ha un innato senso del macabro. Almeno condivide qualcuno dei miei geni.
- Cugina. Al contrario del fratello ci sono intere cene di famiglia in cui non le ho sentito dire una parola. A quindici anni è quasi più sfigata di me (quasi, io ero imbattibile**), il che mi mette un senso di disagio non indifferente. Ma al contrario di me alla sua età, bellamente infarcita di ogni teoria di libertà di pensiero e di espressione lei sembra apatica su tutto, dal sale nella minestra alla letteratura, allo sport, ai coetanei o ai matusa. Penso sia l'unica persona di questo mondo a non aver avuto una ribellione adolescenziale. Sono preoccupata di quando avrà vent'anni.
- Zii. Mia zia è maestra dentro. Non di quelle che correggono tutti, ma di quelle talmente abituate a parlare con i bambini delle elementari che vivono in un mondo dorato e bellissimo, ricco di luci e colori sgargianti. Parlare con lei è rilassante. Non è diventata così, lo era già a 16 anni che io ricordi. Mio zio ha la stessa loquacità di mia cugina, ma anche lui è un padre paziente. Regalare lego a mio cugino è uno spasso, io e lui ci mettiamo subito a giocare.
- Nonno. Mio nonno è un incredibile mix di caratteri. E' estremamente controllato e menefreghista. Se decide che la persiana è da riparare si ripara. Se decide di fare un comodino dagli scarti fa un comodino dagli scarti. Anche se è la Vigilia e mia nonna sta andando giù di testa. Il profumo di legno che lo accompagna fa e farà sempre parte della mia infanzia, così come i giochi con i truccioli della pialla ("le ditaaaaaaaaaaa" sì ero una bimba tracagnotta e poco sveglia. Non ho detto di essere migliorata).
- Nonna. Mia nonna è fantastica. Era fuori come un balcone e non è migliorata con l'età. Nella sua vita ha perso un numero innumerevole di cose dalle chiavi di casa agli occhiali da vista, indistintamente, e le ha sempre ritrovate in posti assurdi dopo diversi anni. Di contro è riuscita ad accumulare cose che voi umani non potete neanche immaginare e tremo al pensiero di quando dovremo svuotare il suo solaio. Da lei ho ereditato la tendenza al casino interiore - e non solo - e la passione per la cucina (anche troppo). E' della scuola che cibo è uguale a amore, quindi più cibo uguale più amore. Vi lascio immaginare i pranzi ("ma ho fatto poco eh! solo due cosine due" le ultime parole prima della morte).
I miei li evito che salteranno fuori in altri momenti.
Pranzo B: mia sorella (che ormai purtroppo ha quasi diritto di voto) è la più piccola, quindi siamo più amalgamati. Per età.
- Cugino 1. Mio cugino è un ragazzone di due metri e passa. Dopo aver detto questo potete capire come il sangue non possa agevolmente scorrere e ossigenare tutti quei tessuti. Da piccolo era famoso per passare intere giornate mangiando un pisello (non fate della facile ironia, ho visto mia zia sull'orlo di una crisi di nervi diverse volte xD). Da grande - oltre a ammazzarsi neuroni a suon di lampade - si è dato all'organizzazione clandestina di festini a base alcolica a casa di mia nonna. La pubblicità dell'ultimo prometteva una serata Burlesque. Sono andata a letto immaginando mia nonna in guepiere in un bicchiere da cocktail. Non so fate voi.
- Cugino 2. Devo dire il personaggio più interessante. Ogni Natale regala qualcosa di nuovo e inaspettato. un natale si è presentato talmente rosso che pensavo seriamente stesse male (non che effettivamente stesse bene...) tutto perchè per non sfigurare ad una festa si era addormentato sotto alla lampada. Sì anche lui è un fan. il Natale dopo si è presentato con un tagli assolutamente improponibile, nascosto da un cappello ovviamente da donna, per cui è stato sfottuto tutta sera. Un'altra volta ancora si è presentato con un improponibile orologio decantando il fatto che andasse di moda. Guardando l'espressione scettica della mia sorella trendy ho capito che non ero la sola a considerare l'orologio di topolino come quello che è. Un orologio da bambini.
- Zii. Mio zio ha l'innata capacità di tirare fuori storielle imbarazzanti, ma imbarazzanti davvero! Storie di cui probabilmente anche il tuo subconscio si era liberato. Prima che lui le sottolineasse di nuovo. Mia zia ha l'incredibile incapacità di reggere l'alcool. Un dito di qualunque cosa e va in basa allegra. Ma non allegra, proprio spensierata! E qui vi lascio immaginare cosa ne viene fuori...
- Nonna. Mia nonna è un curioso mix di sensi di colpa e un sacco di altra roba. La sua parola d'ordine è " non mi venite mai a trovare!" per poi concludere con "ma lo so che siete brave" (ma che cazzo vuol dire?!?). Oddio dove ho lasciato la cartella di scuola? Ogni volta ritorno indietro di vent'anni e passo la serata a evitare che mi pizzichi le guance o altre parti anatomiche di rilievo.
Molto bene dopo questo excursus sono ancora più motivata per domani. Ma anche no.
Sopravviverò. Forse. Forse no. Nel caso Buone Feste!
ps. vi ho lasciato anche la colonna sonora di EELST ^.^
pps. buona vigilia anche a voi! ma le famiglie sono tutte un manicomio così? nel frattempo ho fatto di nuovo tardi...
*personaggi che ritorneranno!
**del periodo adolescenziale ne riparleremo poi...
Ok beccatevi lo sfondo natalizio. Il periodo Grinch è un po' passato, complice forse l'esame passato.
In compenso il karma mi ha punito in diversi modi, tutti sottili e piacevolmente fastidiosi, detto ciò un po' me lo sono voluta... forse... o forse anche no!
Bhè diciamo che sono soddisfatta di aver trovato più o meno i regali che mi mancavano (facciamo meno che più ma una percentuale che non tende a meno infinito è sicuramente più positiva della precedente), ma di contro sono diventata improvvisamente la schiava preferita di mia madre, cosa che non si può dire del tutto positiva se teniamo conto del fatto che ho cominciato un altro esame (sì mi sono presa BEN 12 ore di vacanza, intervallate, sempre per via del karma che mi ama immensamente, da un attacco di emicrania senza remore).
Sorvoliamo sul fatto che ho risposto a mia nonna "perchè sabato ci vediamo?" alla sua retorica domanda "allora venite sabato?", che poi, voglio dire, sono venticinque anni che andiamo da lei alla vigilia, cosa mi fai le domande trabocchetto quando il mio cortisolo è alle stelle? E sorvoliamo anche sul fatto che ho dimenticato la macchina e me ne sono accorta dopo un paio di ore con una dinamica che al solo pensiero rabbrividisco (torno dall'università mi fermo a comprare qualcosa, torno a casa beatamente a PIEDI! e dopo tre ore vergognosa vado a recuperarla fingendo nonchalance), e magari anche sul fatto che sono stata 15 minuti davanti ad una vetrina fingendo interesse per il semplice fatto che avevo completamente dimenticato dove stavo andando (non solo cosa dovevo fare ma proprio dov'ero diretta), ecco sorvolando su tutto questo possiamo dire che comincio ad entrare nello spirito natalizio.
O forse, più realisticamente, posso dire che non ci entrerò mai in questo spirito, anzi più cresco peggio è (crescere si intende sempre in circonferenza dopo i 15), e che non sono tanto un Grinch, ma piuttosto una che proprio non ce la fa a tener dietro al Natale e a tutti i suoi correlati.
Possiamo dire che una che come più grande desiderio ha una lavatrice e non la pace nel mondo forse esce un po' da quello che è l'ideale romantico della festività (e dal femminismo, ma questa è un'altra storia), o forse possiamo dire che una che ride a questa maglietta* e nella vita fa il rianimatore è un po' sadica (ma forse anche sì e anche no allo stesso tempo!).
O forse potrei solo smetterla di fare finta di studiare per oggi andare a letto e sognare la neve...che diciamocelo è un orgasmo sensoriale e mi fa rientrare di diritto nelle grazie delle festività e del romanticismo così, di botto! :3
*la maglietta in questione è presa dal seguente sito http://shockdom.com/open/aoichan/ ed è opera di Aoichan una brava fumettista che è pure medico. Lo dico ad onor di copywright che spero di aver rispettato =P
Odio il Natale. Seriamente, lo so che sembra un discorso da Grinch (o come cavolo si scrive), ma suvvia! A chi è che piace quella ridicola bambina bionda con le guanciotte piene e il ciuffo che sembra un gayser che esplode?
Seriamente! Chi è che almeno per una volta non ha pensato: "muori bastarda! o almeno beccati un paio di ceffoni!" è Natale, sono tutti falsamente felici, più ipocriti del solito, smielosamente innamorati della vita/del moroso/ del marito che tradiscono con il giardiniere o l'idraulico, o il maestro del figlio piccolo [questa è reale n.d.R.], ci sono i regali, che devono essere sentiti, certo! Chi non ha mai pensato a cosa regalare alla zia zitella che da piccola dava le caramelle a tuo cugino (perchè lui era maschio e doveva crescere) e a te no (perchè tanto sei già grassa)?
Il Natale tira fuori il peggio di me. Ci sono i regali da fare e io sto studiando ANATOMIA PATOLOGICA, cioè mica bruscolini! ma libri e libri su piccole celluline, piccole e centinaia di migliaia di celluline, una RIGOROSAMENTE diversa dall'altra e tutte che ti faranno comunque morire di una morte orribile. Lo stress si accumula, i soldi invece incredibilmente calano, e le idee, bhè diciamocelo, le idee latitano come non mai!
Le volte che si corre in centro o dovunque per cercare di mettersi disperatamente in pari su qualche regalo da fare ci si scontra con signore profumate e visonate con mille milioni di pacchetti che decidono se il lucidalabbra per la cugina della nipote del fratello dello zio della tata del suo cane sia meglio uva o melanzana, che, considerando che non l'ha mai vista, bhè non mi sembra sinceramente un problema di filosofia esistenziale, aggiungendo anche il fatto che avendo fatto il bagno nel profume puzzi anche di donna di malaffare smessa.
Conseguenza. Regali non fatti, studio indietro "come la coda del maiale" (sì da noi si dice così, esattamente come la satira dice di quelli delle nostre parti: paragoni calzanti e agricoli!), morale a terra, giri avanti e indietro per due province carica di roba sporca/pulita nei soliti torpedoni poco puliti e pieni di ragazzini urlanti e puzzolenti. Il Natale mi rende più cattiva del solito.
Seriamente no. Ma anche no. Per Natale voglio una lavatrice. Fanculo il femminismo.
Cosa fanno gli studenti di medicina quando ca**eggiano su internet? Si pongono dilemmi etico morali, ovvio!
C'è del disagio...e di quello pesante...
In ogni caso ciò che è venuto fuori è una conversazione interessante su quello che viviamo nel nostro piccolo di studenti... Altre esperienze/opinioni? Aspetto immantinente ^_^
Ai posteri l'ardua sentenza!
Bravo Antonio, dopo tante belle parole su aborto e libertà femminile quasi svieni come un pivello vedendo l'aborto di un feto di due cm acardico e acefalo. Cavolo.
- Buongiorno signora, promuoviamo la giornata Mondiale per la lotta all'AIDS, le lasciamo la spilletta che testimonia il nostro impegno.
- devo pagare?
- ...no la spilletta gliela diamo volentieri! E come simbolo della giornata distribuiamo anche un preservativo, perchè l'importante è prevenire!
- ODDIO no ragazzi quello no!! NON SO DOVE METTERLO!!!
- ...
- ...
- ...
- bene adesso facciamo tutti finta che non abbia detto niente e me ne vado...
-...
- ...era così evidente quello che stavamo pensando?
- non lo so ma non potevamo non pensarlo...
- distribuiamo?
- sì ma a lei no...ha 70 anni almeno non vorrei altre sorprese!
- l'educazione sessuale in questo paese regala sempre nuove sorprese...
Oggi è la giornata mondiale per la lotta all'AIDS! Se volete spendere qualche minuto informatevi qui e qui, mentre il nostro banchetto era devoluto a cesvi!