martedì 22 marzo 2011

Piccoli piaceri della vita

Mi ero dimenticata quanto è bello che una tua amica ti venga a prendere dopo lezione e ti porti a prendere un caffè nel bar più buono della città.
Mi ero dimenticata quanto è bello chiacchierare di tutto e di niente. Mettere insieme iscorsi di ogni tipo, scambiarsi gossip e notizie importanti.
Fermarsi davanti ad un caffè, due e tutti quelli che vengono davanti alla vetrina di un bar e dirsi cosa si pensa guardando verso la città che continua a muoversi indifferente.
Ridere delle proprie sventure, paragonarle a chi, obiettivamente, sta peggio di noi e sentirsi quasi fortunati davanti a quelli che fino a poco prima ci sembravano problemi insormontabili.
Andare a casa con gli addominali che fanno male dal gran ridere e passeggiare fino al portone continuando a sghignazzare, ma solo dopo essere state praticamente cacciate dal barista una buona ora dopo l'orario di chiusura perchè il tempo è volato.
Commentare con metafore come "stormi di gabbiani che ti cagano in testa" le piccole sventure di ogni giorno e osservare la gente intorno che ti guarda un po' strana.
Grazie a tutti gli amici che mi stanno sempre vicino anche se vicino non siamo. E a quelli che sanno quando farsi sentire anche se sono presi da mille impegni. Grazie davvero. Sono proprio quelli che ci si scorda di ringraziare in tempi non sospetti. Che bel pomeriggio,

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